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Tendenze gastronomiche: quali saranno i cibi che mangeremo nel futuro

Tendenze gastronomiche: quali saranno i cibi che mangeremo nel futuro

Il mondo del food sta cambiando velocemente. Grazie alle nuove scoperte in campo nutrizionale e alla ricerca di una maggiore sostenibilità ambientale, il nostro comportamento a tavola si sta modificando. Nei prossimi 10 o 15 anni l’alimentazione subirà mutamenti radicali che già oggi iniziano a vedersi. Scopriamo insieme quali sono e perché stiamo andando in questa direzione.

I cibi che mangeremo nel futuro

Il jackfruit

Il jackfruit è un frutto molto grande (può pesare fino a 30 kg) originario dell’India. È considerato da diversi nutrizionisti il frutto che potrebbe salvare l’umanità per diverse ragioni. Si tratta di una pianta molto resistente, capace di adattarsi anche ai climi più caldi e non richiede particolare cura. È una fonte naturale di potassio, calcio e ferro. Consumato crudo ha un sapore misto di mela e ananas con un retrogusto di vaniglia, mentre cotto assume un sapore simile alla porchetta. Quando è poco maturo se ne può ottenere la farina mentre i semi possono essere utilizzati in maniera simile alle castagne. 

Le alghe

Le alghe vengono già utilizzate soprattutto nella cucina asiatica. Negli ultimi anni sono giunte anche in occidente soprattutto per le loro proprietà nutrizionali. Ad esempio, l’alga spirulina viene utilizzata come cibo o integratore alimentare per la sua naturale ricchezza di proteine. A seconda del colore possono essere utili per il controllo del colesterolo, come fonte di vitamina C o di clorofilla. Con ogni probabilità ne mangeremo sempre di più perché si tratta di un alimento sano e nutriente oltre che di facilissima coltivazione.

Gli insetti

Secondo la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, circa 2 miliardi di persone consumano già insetti, in particolare in Africa, Asia e Sud America. Il rapporto tra resa nutrizionale e costi di allevamento rende gli insetti il cibo del futuro per eccellenza.

Impossible burger e carne in provetta

La tendenza del futuro sarà quella di diminuire drasticamente il consumo di carne. In Italia, come in gran parte del mondo occidentale, i vegani sono sempre di più. Nel nostro paese circa il 5,4% della popolazione non mangia carne e l’1,9% rinuncia a qualsiasi tipo di derivato animale. Le motivazioni di questo trend sono da ricercare nell’etica ma anche nella maggiore sensibilità rispetto alle tematiche che riguardano i cambiamenti climatici. Gli allevamenti intensivi di animali da macello sono infatti responsabili di una buona fetta di emissioni di gas serra. L’impossible burger nasce quindi proprio dall’esigenza di trovare un surrogato vegano alla carne che ne abbia però l’aspetto e il sapore. Se invece parliamo di carne in provetta si tratta di carne vera e propria che però viene ottenuta in laboratorio a partire da cellule animali invece che dalla macellazione. A differenza dell’impossible burger, che è già in commercio, la carne in provetta è un qualcosa di cui si parla da molto tempo ma che, per il momento, non è ancora diventata realtà.

Micoproteine

Sono proteine ottenute da muffe e funghi coltivati in vasche di glucosio. Vengono già oggi utilizzate per alcune preparazioni vegane: tra queste i veg burger della catena Mc Donald’s.

Frutta e verdura geneticamente modificata

L’uomo modifica da millenni frutti e ortaggi. Ciò che mangiamo oggi è il risultato di una serie infinita di selezioni volte a rendere i vegetali più belli, colorati e dolci. Un processo che però ha portato ad una diminuzione media del 30% di nutrienti, minerali e vitamine. La sfida che affronteremo nei prossimi anni è quella di restituire a frutti ed ortaggi i principi nutrizionali che avevano i loro antenati selvatici. 

Mix solubili

Sempre più spesso ci troviamo costretti a saltare un pasto o ad ingurgitare snack per mancanza di tempo. È per questo motivo che da qualche anno stanno prendendo piede mix solubili da diluire in acqua, latte o bevande in grado di fornire gli stessi apporti nutrizionali di un pasto. L’ultimo uscito in commercio si chiama Huel, contrazione di Human Fuel, letteralmente carburante umano. Nonostante sia piuttosto inquietante pensare di non avere neanche il tempo di una pausa pranzo durante un’intera giornata di lavoro, questi alimenti sostitutivi stanno avendo un discreto successo.

Perché proprio questi cibi

Due cose sembrano determinare questa lista. La prima è la tendenza a ricercare cibi sempre più utili al nostro apporto nutrizionale. La seconda è ottenere un minore impatto dell’industria alimentare sull’ambiente. Il cibo del futuro dovrà rispondere ad una richiesta sempre maggiore anche se le risorse, al contrario, saranno sempre meno. Una sfida non da poco che determinerà cambiamenti radicali sia nella produzione che nel consumo di cibo.